NAMASTE'

Namastè...
ovvero "Benvenuti" nella mia
piccola isola spensierata, dove lascio una lieve traccia della vita quotidiana e
così, settimana dopo settimana, dò vita ad un micro-diario che condivido con chi
ha voglia di leggermi, giusto per il piacere di fare della routine un sorriso
assieme a voi e osservare le cose da tanti altri punti di
vista...


domenica 31 marzo 2013

Auguri MonAmour!

Oggi festeggiamo il compleanno di MonAmour e ci tenevo a fargli degli auguri speciali, come si merita.

Potrei cominciare col dire "guarda un pò dove siamo arrivati, amore mio!?" ma sarebbe scontato, perchè tu stesso, qualche anno fa, dicesti "non arriveremo a settembre, lo sai vero!?" considerando le variabili che in quel momento delle nostre vite si stavano intersecando!
E invece, zitti zitti (ma mica poi tanto!?!?) eccoci qui, con Grilletta tra i nostri abbracci e la fantastica Fiore al seguito.

Buon compleanno Amore mio,
grazie per tutti i momenti magici e unici che mi fai vivere,
grazie per la diversità caratteriale che, seppur con tanta (tantissima) fatica e sopportazione a volte, riempie lo spazio che ci separa come esseri umani e mi fa crescere,
grazie per darmi l'opportunità di vedere le cose da un altro punto di vista e con più razionalità, considerando la mia parte emotiva prorompente,
grazie per la delicatezza dei tuoi gesti, silenziosi abbracci che hanno il sapore di un caldo piatto di pasta mentre Grilletta richiede energia e tempo, tanto meraviglioso tempo,
grazie per la protezione che ci dai, ogni giorno, anche quando sei lontano
grazie per voler creare la nostra famiglia con le nostre forze,
grazie per tenermi stretta a te, quando ho i miei momenti down, e per farlo a modo tuo
grazie per avermi dato l'opportunità di assaporare il significato della parola mamma
e, con essa, della parola amore incondizionato.

Buon compleanno MonAmour, con tutto l'amore che ho dentro e con un silenzioso bacio che suggella tutte le parole che non riesco a trovare per dirti quanto sei per me.

sabato 30 marzo 2013

Buona Pasqua

Velocissimo e brevissimo post per augurare a tutti voi una serena e gioiosa Pasqua!


mercoledì 27 marzo 2013

90 anni! Che traguardo nonna!

Domenica la mia nonna paterna ha festeggiato il novantesimo compleanno...farei la firma per arrivare a 90 anni in forma come lei. Mi son chiesta quale possa essere il segreto di tanta vitalita' e penso, senza dubbio, che sia il piacere di saper apprezzare quello che si ha, la gioia per le cose semplici e sopratutto l'amore per la famiglia.
Noi abbiamo festeggiato la nonnina con un pranzo che ha raccolto ben 4 generazioni e devo dire che e' stato molto emozionante ritrovarci tutti assieme per abbracciare nonna Palmira: lei era felicissima e si e' emozionata quando hanno portato la torta con la candela a numero e le abbiamo cantato la canzoncina...taaaantiii auguriiii a teee...
Che bel momento di vita familiare, sicuramente riesco ad apprezzare molto meglio oggi questi spaccati di vita quotidiana, rispetto a qualche anno fa quando forse li davo per scontati e mi stavano quasi stretti....per fortuna nella vita si cambia e ci viene data opportunità di migliorare s'è stessi!
Ad un certo punto del pranzo mi son guardata attorno e ho osservato la nostra tavolata: quante perone, una diversa dall'altra, ognuna con la propria storia e le proprie esperienze , il proprio stile...e mi son venuti gli occhi lucidi, perché ho immaginato la nostra famiglia nel viaggio del tempo, i percorsi di ognuno e le scelte, i momenti di distacco dalla famiglia e quelli di ritorno...e tutto e' partito anche da lei, da nonna Palmira e dalla sua verve e grinta!
Auguri nonna, mantieniti cosi'

domenica 24 marzo 2013

La cucina degli ingredienti magici



Questo libro è stato un vero e proprio colpo di fulmine!
la copertina ha acceso il mio interesse perchè il giorno in cui lo scelsi fuori pioveva a dirotto e avevo proprio voglia di una tazza di tisana calda...et voilà, eccoti il disegno allettante.
Poi il titolo....che curioso, ho pensato, ma con una leggera nota di arroganza ho pure immaginato che fosse uno dei soliti romanzetti rosa forse un pò stupidello.
Ma la curiosità ha avuto la meglio e ho aperto il libro per capire cosa mi attirasse nonostante tutto...quando si dice l'istinto!
E non ho più avuto alcun dubbio!
mi è bastato vedere la prima pagina e il libro era già nel bancone della cassa per essere portato a casina, giudicate un pò voi:


avete capito bene! quasi ogni capitolo si apre con la fotocopia di una ricetta scritta a mano....e vi garantisco che, per chi come me ama la cucina casalinga e il sapore caldo del bollito la domenica o dolce della torta calda appena uscita dal forno, questo libro sarà una rivelazione.
Non solo l'autrice, Jael McHenry è fantastica nella descrizione di sapori, colori, aromi e tutto quanto ruota attorno al mondo culinario, ma è stata in grado di trasmettere delicatezza e sensibilità attraverso gli occhi della protagonista, Ginny una ragazza di 26 anni a cui sono morti entrambi i genitori e che è pervasa da una timidezza smisurata che le fa attivare schemi protettivi per non farsi "toccare" dagli altri, sia in senso figurato che fisico.
Il suo rifugio è la cucina e ogni volta che vive delle emozioni negative si rintana nel ricordo di sapori e modalità di cottura che le fanno pensare ai piatti come se fossero vivi.
La storia narra le settimane successive la morte dei genitori, nelle quali si troverà costretta ad affrontare il mondo esterno senza la protezione della madre, ma con l'assillante sorella Amanda che cercherà di farla riflettere sul suo modo "diverso" di vivere il mondo.
In questo momento della sua vita, le faranno compagnia le ricette trovate negli scaffali di casa e, con loro, chi le ha scritte.
Non voglio dirvi niente altro di questo romanzo perchè penso davvero che valga la pena leggerlo di prima persona. Vi accorgerete di come la scrittrice riuscirà a trasportavi nel suo mondo e in quello di tutti gli "Asperger".
Io non la conoscevo e vi lascio qui di seguito un piccolo estratto del significato di questa patologia, da qui capirete quando prima vi parlavo della tenerezza e delicatezza di tante emozioni descritte nel libro:

La sindrome di Asperger è comunemente considerata una forma di autismo «ad alto funzionamento», che cioè non isola quanto l’autismo «vero e proprio», e che non comporta in genere significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo.
Chi è affetto da questa sindrome in genere ha una compromissione delle interazioni sociali che può esprimersi con diversi livelli di gravità e spesso adotta comportamento ripetitivi e stereotipati e sviluppa attività e interessi molto ristretti, talvolta con un talento straordinario. La difficoltà a sviluppare e/o mostrare empatia è probabilmente l'aspetto più caratteristico della sindrome (che può accompagnarsi ad altri disturbi della sfera psico-affettiva) e comporta problemi e limitazioni nell'interazione sociale, cosicché i bambini che ne sono affetti possono avere grossi problemi a instaurare amicizie, a condividere interessi con altri e possono sviluppano un ridotto utilizzo del linguaggio non verbale come il contatto visivo, le espressioni facciali, la postura e i gesti. Nell'infanzia e durante l'adolescenza questo può causare può condurre a un isolamento a volte accompagnato da un particolare accanimento sociale da parte dei coetanei.
Le persone con AS compiono spesso uno sforzo di adattamento che consente loro di acquisire o compensare, almeno in parte, quelle abilità di cui non erano naturalmente dotate, grazie anche ad un QI che a volte è di molto superiore alla media. Ciò può rendere alcuni di loro, col passare degli anni, non distinguibili dai soggetti cosiddetti normali.
E' certo che, senza un aiuto adeguato, le difficoltà nei rapporti sociali di queste persone sono quasi sempre causa di solitudine e sofferenza in tutte le fasi della loro vita. Ciò anche se, venendo a contatto con alcuni di questi ragazzi, particolarmente dotati, non si può fare a meno di riflettere sui confini convenzionali dell'idea di normalità...

Buona lettura!

venerdì 22 marzo 2013

Baccalà "in tecia"


Questa è una di quelle ricette che, da generazioni, ci si tramanda nella mia famiglia e vi assicuro che il risultato è garantito! Da brava veneta, porto con me la tradizione del  gustare il baccalà e questa versione è casalinga e rustica, ma altrettanto facile da preparare, serve solo mettere in conto un po’ di tempo per far ammollare il pesce, ne varrà la pena.

Ecco cosa vi serve:
baccalà sotto sale (a vs discrezione la quantità, io per una cena di 4 persone considero 1 kg)
1 cipolla
latte intero qb
passata di pomodoro (anche qui a vs discrezione, a seconda dei gusti, se vi piace più o meno condito)
1 chiodo di garofano
1 cucchiaino di cannella
prezzemolo
Sale, pepe, olio evo

 

Come ho fatto:

ho risciacquato e messo in ammollo il baccalà in acqua tiepida 48 ore prima di preparare la ricetta, cambiando l’acqua (possibilmente) ogni 8/12 ore. Una volta passate le 48 ore ho eliminato le spine e le parti dure del pesce, lasciando la pelle e tagliando dei pezzi a mò di spezzatino. Li ho messi a rosolare in una padella con un filo di olio evo e cipolla fatta soffriggere (per non appesantire il piatto vi consiglio di mettere un po’ d’acqua a crudo con l’olio, proprio poca poca, così da alleggerirne l’effetto), coprendo il tutto con latte intero molto caldo, aggiungendo qualche foglia di salvia (non troppa per non caricare troppo di aromi), aglio, prezzemolo tritato, sale, pepe, 1 chiodo di garofano e una spruzzatina di cannella. Ho lasciato bollire MOLTO LENTAMENTE semicoperto per circa 2 ore, dopodichè ho aggiunto un po’ di passata di pomodoro (vi consiglio di non prenderla troppo dolce né troppo liquida, l’ideale sarebbe ovviamente quella fatta in casa da voi) e ho lasciato insaporire per altri 30 minuti, aggiustando di sale solo alla fine.

La morte sua, come si suol dire, sarebbe con la tipica fantastica polenta…ma a ognuno lascio la sua variante di accompagnamento! Io l'avevo servito insieme agli involtini di indivia, gamberi e pancetta...trovate la ricetta qui.

Buon appetito e, come sempre, fatemi sapere se vi è piaciuto! :-P
 
 

 

mercoledì 20 marzo 2013

Quello che mi fa incazzare......

è quando la gente si comporta in modo maleducato e fa finta di niente o, peggio, si schernisce di te e ti dice pure parole!
vi spiego l'accaduto.
Di fronte a casa nostra c'è una piccola piazzetta che accoglie praticamente l'ingresso al borgo di casette di questo quartiere e sul lato che confina con il nostro giardino c'è una micro area verde lasciata incolta, ma pur sempre verde.
Accade, ormai di frequente purtroppo, che certi proprietari di cani portino i loro animali PROPRIO lì a fare i bisogni.
Poveri cuccioli, sono chiusi in casa tutto il santo giorno e non vengono mai portati al parco o anche solo nel boschetto dietro casa nostra, avete capito bene..dietro le nostre proprietà c'è un meraviglioso bosco con tanto di sentiero battuto e perfettamente calpestabile.
Ma i signori invece no! no che non lo porto il cane lì, perchè mica mi posso sporcare le scarpe di terra per far prendere un pò d'aria a stà bestiola che sta tanto bene tra le quattro mura di casa e che non considero se non la sera quando rientro e mi dà pure noia portarlo fuori.
E quindi, ecco che portano questi poveri animali nel primo (e piccolissimo) fazzoletto di terra che trovano fuori di casa: proprio quella piccola area verde dove giocano pure i bimbi
voi non avete idea di quante volte abbiamo già fatto notare l'accaduto e io personalmente ho pure parlato con coloro che beccavo spesso in fragrante, ma niente!
la risposta è stata che i loro cani lì fanno solo la pipì e non possono mica sapere se fanno pure il resto?!?!?!
e oggi, dopo l'ennesima volta che ho visto una "signora" col cane che stava facendo altro che pipì, mi son limitata a salutarla giusto per farle capire che l'avevo vista, eccome....e lei manco mi ha risposto, così ho semplicemente detto "beh..complimenti, eh!?" e lei?!?
mi ha mandato a quel paese...

accetto idea di qualsiasi tipo per far capire l'educazione a questi soggetti, senza per questo far mancare ai piccoli amici animali un momento d'aria e sopratutto uno spazio tutto per loro, come è giusto che sia!
grazie per le consulenze! :-)

venerdì 15 marzo 2013

Involtini di indivia e gamberi con pancetta



 
 
 


Ho preso questa ricetta da Sale e Pepe e devo dire che mi son divertita veramente molto a prepararla...solo che è un pelino brigoso mettere insieme tutti gli ingredienti....e sopratutto legare l'indivia con le mani belle oleose :-)
sarà che è stata dura perchè avevo Grilletta in fase di dentizione ed era attaccata a mò di cozza alle mie gambe....mah!?!? :-)
Ad ogni modo è stato un successo, un piatto diverso dal solito e anche molto bello da presentare, io l'ho accompagnato con del baccalà "in tecia" alla veneta (ricetta di casa), ma questo sarà il prossimo appuntamento della Rubrica "IL PESCE DEL VENERDI'"

Cosa vi serve:
4 cespi di indivia belga
600 gr di gamberi
100 gr di pancetta dolce a dadini
4 fettine di pancetta dolce stesa
1 cipolla
salvia, timo
olio evo
sale e pepe
(la ricetta originale prevedeva anche del brandy ma io non amo utilizzare gli alcoolici in cucina e poi visto che anche Grilletta condivide..non mi sembrava il caso!)

Come ho fatto:
ho scaldato l'olio in padella e fatto rosolare i gamberi, li ho sgusciati e diviso teste e code ho messo da parte le teste per schiacciarle in un tegame dove ho così raccolto il liquido che va poi filtrato.
Nello stesso tegame ho fatto rosolare la cipolla e la pancetta a dadini, in seguito ho unito le code di gambero e profumato con timo, poi bagnato col liquido filtrato in precedenza.
Poi son passata al lavaggio dell'indivia, tagliando i cespi a metà per lungo, scavando il torsolo con una scavino e farcendo con i gamberi e la pancetta a dadini e legando i cespi con dello spago da cucina sotto il quale avevo già posizionato le fettine di pancetta. Ho fatto rosolare gli involtini nel tegame con olio e salvia, salato moderatamente, pepato e fatto cuocere 10 minuti per parte.

Una volta pronti gli involtini li ho piattati con un mix di gamberi e pancetta a richiamo del ripieno.

Come vi dicevo all'inizio non è sicuramente la ricetta più veloce del West, ma ne vale la pena. Io ci ho impiegato una mezzoretta per finire il tutto.

Buon appetito! :-P

 
 


mercoledì 13 marzo 2013

Prime scarpine....primi passi

Grilletta ormai sta facendo timidamente (ma neanche tanto!) i suoi primi passi, pur sempre accompagnata da qualche sostegno, vuoi le mie gambe, quelle di papi, i mobili, le sedie, il muro...ma era arrivata l'ora di fare il primo acquisto serio ed importante: le sue prime scarpine!
La nonna venessiana ci ha gentilmente accompagnate e ha voluto fare questo regalino alla nipotino scapestrata, noi abbiamo fatto proprio un bel carpe diem :-) (grazie mamma, anche per aver messo da parte la scarpetta blu con gli occhielli che tanto ti sarebbe piaciuta per Grilletta...abbi pazienza!)
A dire il vero io pensavo fosse una passeggiata, ma una volta dentro il negozio (rigorosamente specializzato in calzature per bambini, visto che si tratta di una scelta importante per la sua impostazione iniziale!) la commessa mi ha gentilmente illustrato le varie tipologie di calzatura e dato qualche ottimo consiglio sull'acquisto.
Certo i prezzi non sono bassi, ma la nostra filosofia è quella di spendere il giusto per un oggetto che le sarà di sostegno e di aiuto nel crescere...se si tratta di abitini o altri vari generi vanno benissimo i negozi dell'usato, ma la scarpetta è sicuramente molto personale.

Condivido con voi le dritte che mi ha dato la commessa:

- la scarpa innanzitutto conviene prenderla di un numero più grande rispetto a quello reale, in modo che il piede si senta libero e possa crescere un altro pò senza per questo doversi sentire costretto

- è indispensabile che, per i primi passi, vi sia sostegno importante nella parte del tallone, così che la gambina e la caviglia si sentono ben posizionati ed in questo modo il bimbo si sente sicuro per poter camminare con facilità

- viene vivamente consigliato di scegliere un modello con lacci, anzichè con strappi, perchè la scarpa rimane più aderente al piede e sopratutto, il bambino non riesce (o meglio, ce l'ha più difficile!!) a togliersela

- ua volta fatto l'acquisto, la scarpa va fatta indossare il più possibile, cosicchè il piede prenda confidenza con il nuovo oggetto e, viceversa, la scarpa si adatti meglio

- sarebbe ideale avere una seconda scarpina, in modo da permettere al piede di "relazionarsi" con un'altra tipologia di calzata, e non di fossilizzarsi su una soltanto

- per l'estate è importante (si parla sempre di fascia 12-18 mesi) che il piedino sia supportato nel tallone, quindi anche se fa caldo, è meglio scegliere dei modelli che siano chiusi sul retro: da evitare spassionatamente i sandaletti con stringa perchè non danno stabilità

Noi che non siamo molto tipe da sandalino con fiocchetto e strass, oppure occhiello tipico degli anni '70 o ballerina, dopo qualche sguardo ai vari modelli, siamo state attratte da questo modello, in grigio, della Naturino, linea Falcotto, perchè ci è sembrato compatibile col nostro "mood" :-) (si si, ci sentiamo molto rock con quelle borchie a forma di stella!!!) e vedo che a Grilletta piace tanto camminare quando le indossa, la vedo più spedita e sicura di sè stessa!
la scarpa mi sembra robusta e flessibile al tempo stesso, è di pelle e la suola antiscivolo la rende perfetta per questa stagione un pò pazzerella...insomma, siamo pienamente soddisfatte

che passo importante abbiamo fatto....in tutti i sensi!
che bellissimo però :-)

domenica 10 marzo 2013

La collina del vento



Questo libro di Carmine Abate, che forse conoscente già, in quanto vincitore del Premio Campiello 2012 mi ha lasciata un pò perplessa, non tanto per la trama, che ho trovato ben fatta e atipica, quanto per la modalità di racconto.
Ci ho messo un gran bel pò a capire chi stava parlando e a relazionare i vari nomi e devo ammettere che non è stato piacevolissimo, anche perchè capitolo dopo capitolo sembrava che cambiasse il narratore...insomma...sicuramente la storia in sè è ricca di colpi di scena e con un finale che non definirei proprio a sorpresa, ma quello che ha lasciato segno in me personalmente è il senso del profumo della natura e quell'allegria e rusticità nei dialoghi in dialetto tipico meridionale che tanto mi han fatta divertire.
La storia è l'intreccio di 4 generazioni della stessa famiglia, dove i valori hanno inestimabile importanza e nella quale la collina di residenza e dove tutto ha inizio fa da contraltare alle mille avventure dei vari personaggi: tutto ruota attorno alla scoperta del passato nel presente, che tanto fa temere la perdita della propria origine.

E voi l'avete letto? vi è piaciuto?

Buona lettura.

venerdì 8 marzo 2013

Branzino al cartoccio




Questa settimana avevo voglia di primavera e di colori e ho rispolverato una foto di qualche anno fa, quando in barca ci piaceva cucinare per gli ospiti ricette semplici e allegre, ma in qualche modo decorative.
Ed ecco qui che vi propongo il branzino al cartoccio, che sicuramente conoscerete già e al quale avrete dato mille vostre versioni, che mi piacerebbe condividere con voi!
Nella nostra ricetta abbiamo utilizzato i seguenti ingredienti:

pomodorini datterino
1 limone
rosmarino
aglio
prezzemolo
olive taggiasche
capperi salati
olio evo
e ovviamente il branzino

Come abbiamo fatto:
abbiamo pulito il pesce e nel taglio delle interiora abbiamo aromatizzato con aglio, pezzettini di limone e rosmarino, abbiamo poi posizionato il branzino nella padella, foderandola con alluminio.
Insieme al pesce abbiamo messo i pomodorini tagliati a metà (o in 4 parti se preferite più succo), le olive tagliate a metà dopo averle denocciolate, la metà del limone tagliato a sua volta, i capperi lavati per non salare troppo la pietanza, qualche spicchio di aglio e ovviamente irrorato il tutto con un filo di olio evo.
Prima di chiudere il cartoccio abbiamo aggiunto una spolveratina di scorza di limone gratuggiata.
Lasciato cuocere a fiamma bassa per circa 20 minuti (in base alla grandezza del branzino) e servito sul piatto di portata ancora con l'alluminio semi-aperto, in modo da creare l'effetto vapore che fuoriesce.
Prima di gustare il nostro branzino abbiamo aggiunto una maciata di prezzemolo tritato ottenendo un bellissimo tripudio di colori caldi e allegri.
E' sicuramente un super classico, ma piace sempre!
Buon appetito e buona festa della donna a tutte.

lunedì 4 marzo 2013

Crema mani fai da te idratante e linitiva

Era da tanto tempo che volevo cimentarmi nelle creme mani fai da te ed ecco che la richiesta di un amico con problemi di secchezza alle mani mi ha dato il la.
Ho trovato la ricetta su Babygreen e ne ho fatto due versioni, una alla lavanda e una al ginepro.
 
Ingredienti:
 
40 gr di burro di karitè
25 gr di olio di mandorle
20 gocce di olio essenziale di lavanda o ginepro (anche se la ricetta originale diceva di arancia)
 
Procedimento:
 
in una ciotola mettete il burro e l'olio e fateli amalgamare schiacciando il burro contro le pareti della ciotola mescolando in continuazione, fino a farli diventare una cremina  bianca senza grumi (aiutatevi con una piccola frusta), alla quale alla fine aggiungerete l'olio essenziale.
Io ho scelto la lavanda perchè è cicatrizzante ed il ginepro perchè ha un profumo piacevole e non troppo femminile (essendomi stata fatta richiesta da un amico ho pensato che potesse essere più adatto).
Non contenendo acqua, questa crema si mantiene perfettamente anche per un anno, purchè al fresco e al riparo dalla luce.
Essendo composta da ingredienti puri ne sarà sufficiente una piccola quantità per una discreta porzione di pelle.
Io la trovo deliziosa ed efficace, inoltre non unge e si assorbe benissimo.
 
Fatemi sapere se la provate e se avete suggerimenti da darmi per delle alternative.
 

 

venerdì 1 marzo 2013

Auguri vita mia!

Un anno fa, esattamente alle 21.46 Grilletta ha visto la luce e ha cambiato la mia vita.

Un anno fa, amore mio, sei venuta al mondo e io ho assaporato il significato più profondo della parola AMORE e mai mai mai avrei pensato di poter provare tanta gioia e tanta immensa felicità tutte insieme, il mio cuore stava per scoppiare di gratitudine.
Questa giornata sarà per me magica, riassaporerò ogni singolo istante di un anno fa, quando alle 16.30 mi hanno detto che avremmo iniziato ad indurre il parto perchè era ora che ti facessimo uscire dal mio grembo, dopo che 48 prima avevi fatto rompere le acque e papi ha preso la bottiglia dell'acqua e si è rimboccato le maniche per farmi (farsi) forza e affrontare il lungo cammino che ci separava ancora dal poterti tenere stretta (o stretto, visto che non sapevamo ancora se eri maschietto o femminuccia!!)
e poi gli abbracci di papà durante il travaglio, la sua forza silenziosa che sentivo dietro di me e le sue carezze alla schiena, senza di lui non sarebbe stato tanto bello e tanto profondo, è stato fondamentale per aiutarmi nei momenti più difficili, sentivo la sua sofferenza nel non poter far nulla per sollevarmi dal dolore e già questo era per me una forza.
E poi l'ostetrica che continuava a dire di non spingere ma tu eri più determinata e hai fatto sentire il tuo caratterino sin da subito...eccoti lì, tre spinte e via...ecco il tuo pianto, che è arrivato dopo qualche interminabile, infinito secondo e che ho ascoltato con tutte le mie orecchie.
Ed ecco le lacrime, mie e di papà, i nostri sguardi, la sua carezza sul mio viso...momenti che non scorderò mai e che porto dentro me, preziosi come niente altro.
E l'infermiera "ma, volete sapere di che sesso è??????" talmente eravamo concentrati ad ascoltarti mentre strillavi e ad aver capito che stavi bene...non importava sapere chi eri, c'eri. Punto e basta.
E' già passato un anno, velocissimo e intensissimo.

Ogni singolo tuo gesto è per me ossigeno di vita.
Le tue manine cicciottelle che cercano di fare ciao.
Le tue dita che cercano di seguire i contorni del mio naso.
I tuoi occhi che mi cercano quando ti senti smarrita.
Le tue ciglia lunghe che battono velocemente quando ridi.
Il tuo dentino che spunta, solitario, nel calore dei tuoi sorrisi.
I tuoi piedini, che si agganciano alla mia spalla quando ti allatto di notte, quasi a voler dire "non mi lasciare, tienimi stretta a te".
Il tuo respiro, che ascolto continuamente.

Io e il tuo papà, insieme, ti abbiamo abbracciata con tutto l'amore che avevamo dentro e ti abbiamo accolta tra le nostre vite con energia e voglia di darti un mondo fatto di valori, solidità, rispetto, parole d'affetto, incoraggiamenti, sostegno, fermezza, qualche sano "no" e tanto tanto calore....almeno ci stiamo provando!
Perdonaci per gli errori che faremo, ma sappi che saranno umani, fatti non per ferirti, ma per cercare di renderti autonoma e saper affrontare questa vita consapevole che alle tue spalle ci saremo noi, la tua famiglia. Per sempre.

Auguri amore mio. Buon primo compleanno.

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